Aprile 2022

Una passeggiata a Ficuzza: Il Vallone Arcera 

A 40 Km da Palermo si trova un luogo incantevole dove gli abitanti della città vi si recano in estate in quanto considerato un sicuro riparo dalla calura estiva.

Si tratta del Bosco della Ficuzza: il complesso boschivo è incluso nella R. N. O. Bosco della Ficuzza, Rocca Busambra, Bosco del Cappelliere e Gorgo del Drago, che comprende i Territori di Corleone, Godrano, Marineo, Mezzojuso e Monreale.

La riserva è considerata l’area verde più estesa della Sicilia occidentale.

Qui sono presenti l’80% delle specie animali dell’intera regione oltre a più di 1000 specie vegetali ed un numero indeterminato di funghi, muschi e licheni: si passa dal sughereto al bosco di querce caducifoglie fino al cerreto e poi vi si trovano pascoli e praterie, ma anche aree rupestri e fluviali o lacustri e rarissimi ambienti umidi ricchi di flora e fauna che si ritrovano immersi in un meraviglioso contesto paesaggistico in cui fa da cornice il possente il massiccio carbonatico della Rocca Busambra (1613 m).

Il Vallone Arcera, all’interno del Bosco del Cappelliere e meta della nostra escursione, attraverso i sui monumentali alberi secolari, floride felci e splendide fioriture, è da considerarsi una delle aree più integre e meglio conservate dell’intera riserva.

Una volta lasciata l’auto in località Ponte Arcera ci si inoltra a piedi nella riserva attraverso un sentiero naturale per poi inerpicarsi rapidamente per una erta salita fino al primo bivio a quota 530 sul livello del mare.

Il torrente, che dà il nome alla Vallata, scorre verso nord e separa i rilievi che caratterizzano questa parte del bosco: Torre del bosco m 957 e Cozzo Mirìo m 705 ad oriente e Cozzo Lupo e Cipuddazzu m 732 ad occidente.

Tra le diverse specie felci ospitate si possono ammirare le insolite Osmunda regalis, che può presentare a volte un vero e proprio fusto basale e la Phyllitis scolopendrium o felce a lingua, che cresce nei luoghi più bui e umidi del vallone.

Lungo il percorso incontreremo un abbeveratoio ricco di biodiversità dove fare sosta ed una bellissima antica fontanella dove potersi ristorare mentre in località piano Cancemi si trova un laghetto artificiale detto gurgazzu, cioè gorgo, dove osservare una gran quantità di girini, tartarughe ed un tipo di cannucce particolari.




Castronovo di Sicilia (Pa) 08 gennaio 2022

L'Associazione Micelia è presente con una mostra fotografica.


Dicembre 2021

CHIUSURA ANNO ASSOCIATIVO

Il 2021 è stato il secondo anno più difficile della nostra vita associativa. Il Covid ha colpito duramente ma siamo riusciti a risollevarci grazie al grande senso di responsabilità di tutti i soci. Nonostante che numerose difficoltà permangano, stiamo a poco a poco superando questa crisi che è stata non solo sanitaria ma anche sociale ed economica.

Abbiamo ripreso le attività associative in sede, attivando tutte quelle norme anti-Covid previste sia dal buon senso che dalle normative vigenti: pulizia degli ambienti, regolare disinfezione delle superfici toccate con maggiore frequenza, ricambio d’aria dei locali, obbligo dell’uso delle mascherine, obbligo di esibire il green pass.

Per evitare assembramenti, abbiamo chiuso l'anno che abbiamo appena trascorso con un pranzo sociale in un locale idoneo alle porte di Palermo, all’interno della R.N.O. Bosco della Ficuzza, Rocca Busambra, Bosco del Cappelliere e Gorgo del Drago: è risultato evidente che la convivialità abbia illuminato i nostri visi così come è apparso chiaro che nessuno di noi si è sino ad ora arreso.

Ed è con l’auspicio ad un ritorno alla normalità a breve che ci siamo lasciati con la promessa di rimanere sempre più uniti nel 2022.

Concludiamo Augurando a tutti, compresi i numerosi Amici, sostenitori e relativi familiari che ci seguono fedelmente e puntualmente sui nostri social, Buone Festività Natalizie e specialmente un Buon Anno Nuovo. 

P.SRipartiremo il primo martedì del mese di Febbraio 2022.


Misilmeri  2021

1° Mostra invernale a Misilmeri (Pa)

Gli ultimi tre anni (per la verità mancano ancora una manciata di giorni alle fine del terzo anno) che abbiamo appena trascorsi sono stati unici: purtroppo il virus ha colpito ciò che di più apprezzabile la nostra Associazione svolge e cioè le attività di socializzazione oltre che quelle culturali.

Ma non ci siamo mai arresi, non abbiamo perso la speranza poiché la resa non rientra nei nostri valori e non appartiene alla nostra cultura.

Il 2021 ci ha e ci sta impegnando ancora di più con l’aspettativa che quanto prima ci riconsegni la normalità.

Siamo partiti a Settembre con un corso formativo e chiuderemo l’attività associativa annuale a Dicembre con un’altra serie di lezioni micologiche: cicli didattici tutti validi per il rilascio dell’attestato che permette di ottenere il tesserino regionale per la raccolta dei funghi spontanei epigei.

Infine, sempre a Dicembre (nei giorni di sabato 4 e domenica 5) abbiamo realizzato presso il Palazzetto dello Sport di Misilmeri una mostra di miceti tutti raccolti nel nostro territorio.

Nonostante il periodo notoriamente ostico per le presenze fungine e le avverse condizioni meteo, siamo riusciti a esporre ben 75 specie, suddivise tra commestibili, tossici e senza alcun valore alimentare.

Tutto il merito della ottima riuscita va rivolto sia agli organizzatori, sia al Sindaco di Misilmeri (che ha messo a disposizione i locali del Palazzetto dello Sport) e soprattutto sia a tutti i soci ed amici che con senso di responsabilità, grande impegno, professionalità e soprattutto con buon senso hanno fatto ognuno la propria parte, permettendo il successo della manifestazione che ha visto una grande affluenza di pubblico specialmente nella giornata di domenica.

Una menzione particolare va rivolta a Pino M. per l’accoglienza, la cordialità e l’ospitalità (ottimo il suo olio casareccio) e a Giuseppe T. sempre presente e disponibile in ogni occasione (favolosa la sua cassata al forno, superiore a quelle realizzate dagli chef pasticcieri). Una piccola mostra fotografica ed una botanica hanno fatto da degna cornice all’evento.

P. S.  A breve forniremo l’elenco delle specie fungine che abbiamo messo in mostra.


Errori o confusioni da evitare

Continuiamo a parlare di avvelenamenti da miceti.

Sicuramente la causa più frequente di intossicazione da funghi, è dovuta all’ingestione di specie fungine velenose scambiate per commestibili.

Per fugare qualche dubbio, qui di seguito riportiamo un elenco, naturalmente non esaustivo, delle principali specie tossiche e quelle eduli con cui si possono confondere.


Sosia

Attenzione ai chiodini 

Essendo la causa di molte intossicazioni, mi permetto di rammentare che per cucinare i chiodini è necessario:

·         innanzitutto eliminare i gambi,

·         pulire accuratamente,

·         risciacquare in acqua corrente,

·         procedere alla pre-bollitura,

·         eliminazione dell'acqua di vegetazione,

·         procedere infine ad una successiva prolungata cottura a pentola scoperta per favorire l'evaporazione di tutte le sostanze tossiche.


Ancora sul Pleurotus nebrodensis 

In poche parole il Pleurotus nebrodensis (Inzenga) Quél. un fungo completamente bianco, con le lamelle molto decorrenti sul gambo alla cui inserzione si possono presentare forcate-anastomosate. La carne è bianca e soda. L’odore è gradevole ed il sapore dolce. Cresce in primavera sulle radici di una ombrellifera, la Cachrys ferulacea (L.) Calestani (famiglia Apiaceae), che si sviluppa ad alta quota a partire dai 1100-1200 fino ai 1500-1700 metri s.l.m..

Questo fungo è comunemente chiamato dalla popolazione locale madonita col nome dialettale di “funciu di basiliscu” cioè “fungo di basilisco” e viene venduto sul mercato locale palermitano tra i 50 e gli 80 euro al kg.

Sono pochissimi i testi micologici che ne riportano una descrizione, anche breve, in quanto si tratta, almeno per quanto ne sappiamo, di un fungo quasi esclusivamente siciliano, anche se in questi ultimi anni il basidioma di questo fungo è stato segnalato in Grecia in due o tre distinte stazioni di crescita, presenze confermate da indagini molecolari.

Un buon testo divulgativo, dove è presente anche la scheda del nostro fungo, è Funghi in Italia, La Guida (592 pp; copertina flessibile; prezzo 35,00 €) a cura di Nicolò Oppicelli, un giovane micologo emergente. Addirittura questo libro viene dato pure in offerta in vendita combinata con un altro libro sempre dello stesso autore: Funghi & Tartufi, dal bosco alla Padella (264 pag. cop. flessibile, 19,90 €). Entrambi a € 39,90 escluso il contributo della spedizione.

Maggiori informazioni sul sito: 

https://www.passionefunghietartufi.com/negozio?utm_campaign=54bd88ac-aabb-49b8-bcf7-194c273b4e73&utm_source=so&utm_medium=mail&cid=c3beb0ca-9adb-480d-9e35-e5dc01974fbd


Pleurotus nebrodensis

 E’ questo il più delizioso fungo mangiativo che conoscesi in Sicilia, e privo da qualunque sospetto di veneficio, tanto pei suoi caratteri che lo distinguono da qualunque siasi altra specie sospetta, quanto per le località ove nasce e per le piante alle quali conoscesi essere parassito. Nasce nella sommità dei monti più alti di Sicilia, in luoghi boscosi, e con particolarità nelle Nebrodi o Madonie, al liquefarsi delle nevi da aprile a tutto maggio” [Inzenza G., 1865:12].

Così il micologo palermitano Giuseppe Inzenga (Palermo, 1815 – 1887), “padre” della micologia siciliana, descrive il Pleurotus nebrodensis (Funghi Siciliani. Centuria prima), specie fungina rara e molto ricercata, esclusiva dei monti della Sicilia (Madonie, Nebrodi, Etna).

L’appellativo “nebrodensis” fa riferimento all’area geografica dei suoi primi ritrovamenti. Però questa denominazione risulta essere fuorviante in quanto i primi esemplari vennero effettivamente rinvenuti sui Monti delle Madonie che, ai tempi dell’Inzenga, erano chiamati “Monti Nebroidi”; nome in seguito modificato in “Monti Nebrodi” e che ai giorni nostri fa riferimento ad altra catena montuosa posizionata più ad est delle Madonie, nella Sicilia orientale.

Le stazioni di crescita sopra citate sono quelle a noi personalmente conosciute o quelle risultate dalle numerose e frequenti ricerche bibliografiche.

Sicuramente esisteranno altri areali di crescita non ancora individuati o non ancora segnalati o non a noi noti: per esempio i Monti Peloritani, il Bosco della Ficuzza, Monte Kumeta, zone in cui si ha una buona diffusione della Cachris ferulacea pianta esclusiva con cui cresce, in associazione saprotrofica, il nostro fungo.


Ottobre 2021 

Etna

Lo avevamo promesso, siamo ritornati sull’Etna anche quest’anno, ma non per cercare funghi o per raccogliere castagne o frutti di bosco, ma per respirare tutta la magia che " 'a Muntagna " emana ogni giorno con i suoi paesaggi spettrali e lunari, con i colori dei boschi, con i profumi inebrianti.

Sono stati tre giorni di full immersion avvolti dall’atmosfera magica di questo vulcano, un gigante alto 3340 metri ed esteso su una superficie di quasi 1600 chilometri, che da sempre ha conquistato il nostro cuore.

E se di giorno le passeggiate dentro i boschi sono stati una normale routine, la sera hanno fatto da padroni i paesaggi di stupefacente bellezza che risplendevano punteggiati da infinite luci ed il cielo limpido che brillava per chiarore delle stelle.

E naturalmente anche l’hotel in cui abbiamo soggiornato è stato lo stesso. Se lo avete dimenticato, si chiama Hotel Villa Dorata: accoglienza, gentilezza, cordialità e cucina sono i suoi punti forti.

Concludiamo questo breve pezzo con alcune immagini della natura prorompente del Mongibello, altro nome dell’Etna, così chiamato dalle persone colte.

Fotografia di Giovanni Caruso


Tree of the year 

Il prestigioso Castagno dei 100 cavalli a Sant'Alfio (CT), nel Parco dell'Etna, è stato individuato come uno degli alberi finalisti nel Concorso nazionale Tree of the year.

Dal 23 settembre fino al 15 novembre si può votare l’albero preferito tra i 4 giunti alla fase finale.

Si può assegnare fino ad un massimo di 50 punti per ogni singolo albero: ogni giorno sarà infatti possibile votare (e far votare) attribuendo un punto all'esemplare preferito votando su questo sito:

https://www.gianttrees.org/it/tree-of-the-year

In questo modo potremo dimostrare così il nostro attaccamento all'albero che più ci sta a cuore.

Il 21 novembre nella giornata Nazionale dell'Albero sarà reso pubblico il vincitore del contest Tree of the Year per l'Italia.

La stessa pianta, vincitore del concorso, rappresenterà l'Italia nel 2022 per il titolo di European Tree of the Year.

Ciascuno di noi potrà votare ogni giorno, collegandosi al link indicato e confermando il voto dalla propria casella di posta, esprimendo fino ad un massimo di 50 preferenze, fino al 20 Novembre p.v.

Partecipiamo numerosi.

(clicca qui per ulteriori info sul concorso Tree of the Year).


L’estate e le zecche

Un recente studio americano constata che, con il riscaldamento climatico e con l’aumento delle temperature, complice anche l’estate, le zecche possono diventare un pericolo serio per l’uomo: sembra che questi noiosissimi parassiti attaccano con maggiore frequenza l’uomo rispetto ai cani.

Di conseguenza si ha un maggiore rischio di trasmissione di molte malattie anche rare di cui la zecca è portatrice: infatti la puntura della zecca non è di per sé pericoloso per l’uomo, ma i rischi sanitari dipendono invece dalla possibilità di contrarre infezioni trasmesse da questi animali in qualità di vettori.

 Le principali patologie infettive veicolate dalle zecche e riscontrate in Italia, sono le seguenti:

  • l’encefalite da zecca o Tbe (trasmessa principalmente dalla zecca dei boschi)
  • la malattia di Lyme (trasmessa principalmente dalla zecca dei boschi)
  • la rickettsiosi (trasmessa principalmente dalla zecca del cane)
  • la febbre ricorrente da zecche
  • la tularemia
  • la meningoencefalite da zecche
  • l’ehrlichiosi.

Altre patologie sono:

  • la febbre Q
  • la babesiosi
  • la febbre emorragica Crimea-Congo.

Per maggiori ed esaustive informazioni sull’argomento “zecche”, visitate il sito dell’Istituto Superiore di Sanità al seguente indirizzo: https://www.epicentro.iss.it/zecche/ .

La foto della zecca è tratta dal sito appena citato.


Abbiamo da poco detto che in base alla Legge 29 Dicembre 2020, N. 35, nella Regione Sicilia è severamente vietata la raccolta di qualsiasi specie di tartufo dal 15 Aprile al 15 Maggio.

Ma, come sempre, fatta la legge... trovato l'inganno!

Infatti è risaputo che alcuni “bracconieri del tartufo” (purtroppo non solo in Sicilia ma in tutta la nostra Nazione), in barba a qualsivoglia rispetto delle regole e di chi lavora onestamente, PROPRIO IN QUESTO PERIODO DI “FERMO BIOLOGICO” VADANO A RACCOGLIERE TARTUFI NON ANCORA MATURI (E VIETATI PER LEGGE) E LI VENDANO A COMPIACENTI E SCORRETTE AZIENDE DI TRASFORMAZIONE ED A PREZZI IRRISORI.

Continuando a comportarci in modo poco “ecologico”, tra un po’ di anni non ci sarà più niente da raccogliere e non si può dare sempre la colpa ai cinghiali come unici colpevoli di devastazione del territorio: tutti i raccoglitori di tartufi sanno che i Fioroni (cioè i Tuber immaturi) sono importantissimi per la riproduzione.  

A tal proposito scrive il Prof. Marco Morara, uno dei più noti e stimati studiosi contemporanei di tartufi:

“Molti frutti, vegetali o fungini, hanno nella stagione di crescita un primo periodo in cui compaiono e cominciano timidamente a maturare. Fra questi molti Funghi e in particolare anche i Tartufi.
Queste fruttificazioni primaticce si chiamano “FIORONI”…
… Si tratta di carpofori generalmente con la gleba biancastra avorio, con le venature appena accennate, spesso verminati e con un profumo acerbo e insignificante, quasi sempre invasi da larve di insetti che derivano dalle uova deposte dagli insetti in questione.
Questi fioroni deperiscono, marciscono molto velocemente e non sono adatti al consumo. Anche quando hanno un debole profumo, non assomigliano lontanamente ai successivi carpofori ben maturi.
A volte poi, i fioroni o parte di essi assumono addirittura un colore bruno e una consistenza molliccia poiché stanno marcendo.
Sorge una domanda: a cosa servono i “fioroni”
Chi ha un minimo di intelligenza riesce a capire che se in natura sono previsti ed esistono, un motivo valido ci sarà.
Chi è stupido oppure ha altri interessi (per esempio economici) che non c’entrano niente con la salvaguardia degli ambienti tartufigeni e con la conservazione delle specie di tartufo, trova le seguenti scuse, per andare a raccoglierli, nonostante che i regolamenti siano fatti in modo da proibirne la raccolta.
I fioroni si possono raccogliere perché:
1 – Non servono a niente (E’ una comoda scusa, quasi nessuno ci crede, ma alcuni lo fanno lo stesso)
2 – Devo addestrare il cane (Altra scusa, interessata; se devi addestrare un cane, ci sono mille altri modi)
3 – Me li comperano lo stesso (Purtroppo anche questo è vero, poiché ci sono commercianti altrettanto in malafede, che alimentano la richiesta)
4 – Non me ne frega un c*** (Tutto sommato, questi sono i deficienti più onesti, perché almeno non cercano scuse!)
e altre idiozie simili 

Inoltre i “fioroni” sono utilissimi per la propagazione delle spore e anche per la diffusione delle medesime attraverso le larve degli insetti, oltre che per altri animali che se ne cibano.
Pare addirittura che queste spore “primaticce” siano particolarmente attive nel formare nuove tartufaie…”

E conclude: 

“Qualcuno potrebbe chiedersi perché il sottoscritto parla di conservazione dell’ambiente e poi va lui stesso a raccogliere il fiorone.

A scanso di equivoci, si sappia che io sono autorizzato dalla Regione Emilia-Romagna, con apposito decreto, a effettuare raccolte a scopo di studio e per informare la Regione stessa delle ricerche che compio, nell’ambito dell’UNIBO, sui tartufi; da oltre 40 anni.” 

Da ciò si evince infine che il fiorone di tartufo non è una specie ammessa da destinare al consumo: infatti la legge impone di vendere solo tartufi perfettamente maturi.

Anche se il fiorone viene raccolto in una proprietà privata, ne è comunque VIETATA la VENDITA. L’unica cosa da fare è segnalare questi fenomeni al Corpo Forestale 

Concludiamo pertanto con un invito: se dovesse succedere, NON ACQUISTATE TARTUFI FUORI STAGIONE, soprattutto da chi ci propone un prodotto apparentemente valido e specialmente a buon prezzo.  

Infatti in questo caso non si è aiutato un cavatore a pagare la bolletta o l’affitto, né un giovane imprenditore ad investire nel futuro, ad esempio, della tartuficultura.  

ABBIAMO SOLTANTO ALIMENTATO UNA RICHIESTA DI MERCATO SPORCA, illegale e truffaldina, con gli pseudo-imprenditori che altro non fanno che alterare e alimentare un mercato malato.

Pertanto si rendono necessari istituire SEVERI CONTROLLI PERCHÉ CIÒ NON ACCADA.

Naturalmente vogliamo precisare che il presente articolo è rivolto alle pedine meno oneste di questo settore, dai cavatori ai ristoratori passando per le grandi industrie, i raccoglitori e i commercianti.



In ricordo del Presidente Luigi Villa 
Tutti i membri dell’Associazione Micologica Micelia si associano al cordoglio dell’AMB e della famiglia per la grave perdita del Presidente Luigi Villa.

 Lo vogliamo ricordare con le stesse parole adoperate dal Segretario Nazionale Gianfranco Visentin.

Cari Amici, oggi è una giornata triste, il nostro Presidente Nazionale Luigi Villa ci ha lasciati. Un grande trascinatore, sempre pronto a portare avanti idee e progetti per cercare di migliorare e rendere sempre più ampia la platea degli amanti della micologia e dell’ambiente.

Con i suoi modi sempre garbati e pronto alla battuta anche ironica, dava forza alla sua propensione di creare nuove e durature amicizie.

Grazie Luigi, per tutto quello che ci hai trasmesso sia umanamente che micologicamente, con onestà, signorilità e rispetto altrui che sono propri solamente delle persone di grande levatura.

La semplicità e la chiarezza nell'esposizione delle tue considerazioni e la disponibilità con tutti sono sempre state un tuo splendido biglietto da visita, che rimarrà sempre nel cuore di tutti coloro che hanno avuto il piacere di conoscerti. 

Ancora Grazie Luigi per tutto quello che mi hai e ci hai dato e ora riposa in pace con la tua amata Clara.”

Profondamente ricco di una cultura non solo scientifica ma anche umanistica, il “Nostro Presidente” si è fatto sempre notare ed apprezzare per la sua gran classe ed educazione che non sono mai passate inosservate.

Grazie per gli insegnamenti che hai profuso. Ci mancherai tanto.


14 novembre 2020                    

I funghi di Monte Petroso

In prossimità di San Martino delle Scale, frazione di Monreale, ma a soli 10 minuti di strada da Palermo, si trova una località dal nome molto invitante: Valle Paradiso. Si tratta di una vallata, la più grande dell’area, che ospita al suo interno, proprio al centro, una zona boscosa che si inerpica per più della metà della sua altezza sul Monte Petroso, una montagna dalla forma conica-piramidale che si erge piccola ma comunque maestosa. È stata la meta preferita dei nostri sabati del mese di novembre. La abbiamo scelta, vista la vicinanza alla città, per effettuare un censimento della flora micologica spontanea, legata sia a conifere che a latifoglie. Infatti il bosco di Monte Petroso nasce da un sapiente rimboschimento eseguito esclusivamente con piante autoctone (leccio, sughera e roverella), mentre alle falde troviamo anche il pino domestico (chiamato anche pino da pinoli e saltuariamente pino italico) e il pino d’aleppo. Non mancano tra gli altri anche gli ornielli ed altri frassini, alcune interessanti rosacee, la onnipresente macchia mediterranea (tra cui l’erica, l’ampelodesma o “ddisa”, il cisto marino, la scilla marittima o “cipuddazzu”, l’asparago, ecc.) ed un fitto sottobosco ricco di bellissime felci e fastidiosi rovi. Naturalmente sono presenti numerose piante commestibili ed una grande varietà di funghi. Tra quest’ultimi possiamo citare la presenza di numerosissimi esemplari di Amanita ovoidea e di boletacee a pori rossi tra cui spiccano il Boletus satanas ed il Boletus torosus. Numerose sono pure le specie di Xerocomus e di Russula, mentre quasi tutti i ceppi tagliati di leccio sono aggrediti dal “fungo dell’ulivo”. Tra i funghi saprofiti sono degni di menzione la “violetta”, l’”anicino”, lo Schizophyllum commune e il mixomicete Leucocarpus fragilis. Concludiamo questa brevissima elencazione di funghi segnalando il “pinarolo” e la “moretta” tra i miceti simbionti delle conifere presenti in questo meraviglioso habitat.


07 novembre 2020

Cosa fare se mancano i funghi? 

Se siamo in piena stagione micologica, ma a causa della mancanza di pioggia i funghi non ne vogliono sapere di far capolino, cosa possiamo fare? Una bella passeggiata tra i boschi e godere delle meraviglie che la natura ci propone. Pertanto lasciamo parlare le foto… perché “un’immagine vale più di mille parole” (Confucio).

Foto: Piana degli Albanesi e Riserva Naturale Orientata Bosco della Ficuzza.


21-22 0ttobre 2020 - Parco dell'Etna - Nicolosi

Castagne o non castagne, questo è il dilemma.

Ci saranno ancora le castagne, oppure è troppo tardi?
E se, oltre le castagne, perché non andiamo a vedere qualcosa di spettacolare?
E se vogliamo avere un hotel tutto per noi?
E così la scelta del fine settimana ricade sull’Etna, con i suoi castagneti alternati a paesaggi spettrali e lunari mentre l’hotel individuato si trova a breve distanza dal cratere principale del vulcano e che si apre su vastissimi panorami che si estendono a SSO dalla piana di Catania fino ad Augusta, a SSE alla provincia di Enna, offrendo a perdita d’occhio la visione del Mare Jonio.
Il suo nome?
Hotel Villa Dorata.
È un delizioso Hotel di charme che si compone di nove camere in un edificio storico progettato e costruito nei primi anni del ‘900.
In appena due giorni di permanenza, sia stati avvolti dal profumo inebriante e dall’atmosfera magica del vulcano Etna mentre l’accoglienza, la gentilezza e la cordialità dei proprietari (e di tutto il personale) nonché la cucina, che sicuramente nasce dal profondo amore del cibo della nostra Sicilia, hanno sedotto tutti noi ed hanno conquistato il nostro cuore per non parlare dei panorami di stupefacente bellezza e suggestione specialmente quando a sera essi risplendono punteggiati da infinite luci.
Cosa dire di più?
Ci ritorneremo sicuramente presto!

Fotografia di Giovanni Caruso


10 ottobre 2020 - Bosco della Ficuzza

Seconda uscita stagione autunnale 2020: sarà questa la volta buona? 

Sappiamo tutti che i fattori che influenzano la crescita dei funghi sono troppi, troppo complessi da studiare e di non facile interpretazione; infatti, oltre alla disponibilità di acqua per il micelio, sono sicuramente importanti sia l’andamento giornaliero della temperatura sia la pendenza del suolo. Inoltre probabilmente anche altri parametri come lo stato vegetativo della pianta micorrizata e la fase del ciclo biologico del fungo entrano in gioco nella maturazione dei carpofori. E proprio valutando tutte queste ipotesi, ci siamo recati nella Riserva Naturale Orientata Bosco della Ficuzza alla ricerca di un fungo abbastanza comune nel Sud Italia ma totalmente assente nel resto dello Stivale (esclusa una piccola area del Trentino): il Pleurotus eryngii. Pochi gli esemplari ritrovati, considerato anche il fatto che l’elevatissimo numero dei cercatori di tale leccornia sono esasperati dalla lunga astinenza di rinvenimenti di esemplari fungini. Sicuramente bisognerà aspettare condizioni metereologiche più favorevoli… per poter sperare in un ricco bottino (sempre nel pieno rispetto della Legge in materia).

Fotografia di Giovanni Caruso


03 ottobre 2020 - Monti Nebrodi

Inizio stagione micologica autunnale 2020: sarà la volta buona?

A causa della prolungata astinenza da porcini a cui siamo stati costretti a subire e dopo le piogge intense cadute a fine luglio (sfociate addirittura in una inaspettata alluvione nella città di Palermo) e quelle cadute più volte in agosto, ci siamo fatto tutti la stessa domanda e la stessa affermazione:

-          “Sarà questa la volta buona?”

-         “Ha piovuto: tra 10-20 giorni nasceranno i funghi!”

 In effetti le speranze sono sempre molte ma fare delle previsioni sulla presenza degli amati funghi è praticamente impossibile, pertanto siamo andati a controllare di persona!  Animati da spirito “bellicoso” siamo partiti all’alba e ci siamo diretti alla volta dei Monti Nebrodi, di solito molto generosi in materia di pregiati funghi. Giunti sui posti di raccolta, abbiamo trovato tutti i terreni molto asciutti … e quindi una totale assenza di esemplari fungini se non qualcuno saprofita. Qualcuno della nostra comitiva ad un certo punto ha asserito con certezza:

-         “Non sono nati perché ha piovuto troppo …  forse il micelio ne ha sofferto …”.

 Qualcun altro invece ha sentenziato:

-         “Non è vero… sono stati i forti venti di scirocco … sicuramente il micelio era pronto … ma con tutto questo vento caldo …”.

E se delusi per il mancato bottino, la natura invece ci ha regalato delle magnifiche sorprese, come le foto dimostrano e siamo rientrati a casa abbastanza soddisfatti … e molto agguerriti, minacciando future rappresaglie!

Foto: Caronia e Lago Maulazzo. 


16/09/2020

Da Onlus ad Aps

Una delle grandi novità della nuova normativa sul variegato e, in molti casi, disordinato mondo delle Associazioni non profit in Italia è l’introduzione di un’unica categoria: si tratta degli Enti del Terzo Settore (Ets), accomunati tutti

1.       da uno stesso profilo giuridico,

2.       dall’iscrizione al Registro Unico Nazionale del Terzo Settore (Runts) e

3.       dalla presenza di attività volontaria.

Stiamo parlando di una grande famiglia in cui soggetti diversi operano secondo regole e finalità comuni.

Nel pieno rispetto delle norme inerenti a questa riforma, la Nostra Associazione da O.N.L.U.S. è diventata A.P.S. (Associazione di Promozione Sociale): pertanto d’ora in poi ci chiameremo Associazione Micologica Micelia A.P.S.

Per coloro che non sono a conoscenza di questa riforma, l’ A.P.S. è una particolare categoria di Ente del Terzo Settore (Ets) costituita in forma di associazione, riconosciuta o meno, che svolge attività di interesse generale a favore dei propri associati (in forma esclusiva o meno), i loro familiari o a terzi.

Si avvale prevalentemente dell’attività volontaria dei propri associati o delle persone aderenti ai propri enti associati.

Le Aps si differenziano dalle organizzazioni di volontariato (Odv) in base ai destinatari delle attività svolte.

27-30 agosto 2020

Gambarie d'Aspromonte (RC)

Anche quest'anno la nostra Associazione ha effettuato un breve soggiorno in una località montana ed anche quest'anno la scelta è ricaduta su Gambarie d’Aspromonte, località molto ambita dagli amanti dei funghi e della natura in genere.Visto il periodo e la breve permanenza nel territorio, il ritrovamento dei miceti è stata molto scarso: solo pochi esemplari ma in perfetto stadio di maturazione.Ma nessuno dei partecipanti si è scoraggiato ed ha immediatamente cambiato obiettivo. Ed è stato così che abbiamo visitato il lago Rumia ed il laghetto delle Ginestre, abbiamo percorso fantastici sentieri all’interno del Bosco delle Fate e del Bosco dei Terreni Rossi nonché abbiamo assistito, dal Belvedere di Gambarie a fantastici tramonti sullo Stretto di Messina; e per finire abbiamo dedicato la mattinata dell’ultimo giorno a girare tra le bancarelle del mercatino di frutta, ortaggi, prelibatezze locali ed artigianato.La buona e genuina cucina, la fuga dal caldo afoso delle basse quote, la piacevole compagnia ed infine la gentilezza e disponibilità dell'albergatore hanno fatto da corollario a questa breve ma intensa permanenza in Terra di Calabria ripagando pienamente tutti i partecipanti per il mancato bottino fungino, rinviandolo all’anno prossimo.


20 giugno 2020 - Altofonte (Pa) -  La Moarda

Tartufo

Molte tartufaie naturali siciliane sono a rischio.

Sì, è proprio così. Alla vigilia della trasformazione del DDL 496 in legge regionale (nata per la salvaguardia e la tutela del tartufo e delle aree boschive vocate della nostra bella Regione), sono numerose le tartufaie naturali siciliane che rischiano di scomparire sia per il troppo sfruttamento sino ad ora incontrollato per la mancanza di normative regionali in materia sia per il taglio di alcune specie di alberi (normalmente aghifoglie) per far spazio ad altre specie botaniche (prevalentemente latifoglie).  

In questo ultimo caso si osserva che il taglio, fatto senza regole ben precise, ha come effetto la scomparsa di numerose specie fungine, sia epigee che ipogee, legate esclusivamente a questi alberi, con il risultato di un iniziale forte squilibrio boschivo.

Non tutti sanno, compresi anche molti operatori forestali, che la salute di un bosco, o di qualunque area boschiva, non è fornita solo dalla mano sapiente dell’uomo, ma si misura essenzialmente per la presenza di numerose specie fungine (ripetiamo sia epigee che ipogee): infatti i funghi procurano agli alberi acqua e sali minerali, li curano in caso di malattie, si comportano come se fossero gli spazzini del bosco, aggrediscono esemplari arborei gracili e malati, creando in questo modo una selezione naturale volta a favorire la corretta selezione della specie, favorendo cioè la crescita e il benessere degli esemplari più forti, ecc.

In breve tutti i funghi (compresi quelli tossici e mortali) sono dunque indispensabili per il corretto equilibrio dell’intero ecosistema.

E proprio nell’ottica di sensibilizzare tutti gli operatori del settore a questa problematica, che la nostra Associazione ha immediatamente aderito all’invito dell’amico e micologo Mario Prestifilippo che ha organizzato per sabato giorno 20 giugno c. a. un incontro formativo a cui hanno partecipato il Senatore F. Mollame (firmatario del DDL 810 sulla nuova normativa nazionale inerente i tartufi), nonché le Senatrici G. Di Girolamo, D. Donno e E. Pavanelli, il sindaco di Piana deli Albanesi Dott. R. Petta e tante altre Autorità interessate all’argomento.

Gli invitati si sono dati appuntamento presso il Demanio Forestale della Moarda in Agro di Altofonte (Pa).

L’interessamento e l’entusiasmo di tutti i presenti hanno contribuito alla buona riuscita dell’iniziativa che si è conclusa con una piccola degustazione di prelibatezze locali molte delle quali a base di tartufi (Tuber eastivum Vittad.) ritrovati nella giornata.

Fotografia di Giovanni Caruso.



27 maggio 2020 - Palermo
In occasione del Giro d'Italia delle FRECCE TRICOLORI, con l'intento di effettuate una serie di sorvoli su tutti i capoluoghi di regione per la celebrazione del 74° anniversario della proclamazione della Repubblica, oggi pomeriggio (mercoledì 27 maggio 2020) dalle 15.15 la nostra Pattuglia Acrobatica Nazionale ha sorvolato la città di Palermo per il suo "Abbraccio Tricolore": proveniente da Cagliari, è entrata in città da Mondello; ha poi sorvolato via della Libertà, via Ruggero Settimo e via Maqueda sino alla Stazione Centrale, punto in cui ha effettuato una apertura sul mare davanti al Foro Italico per risalire infine Corso Vittorio Emanuele e Corso Calatafimi fino a Monreale.

Pur nella sua brevità, la manifestazione è stata carica di una forte manifestazione emotiva.


28 maggio 2020 - Palermo

Forti venti di scirocco hanno caratterizzato le ultime giornate della metà di Maggio: infatti a partire da mercoledì 13/5 le temperature sono salite oltre i 36° C e come ormai siamo costretti da numerosi anni a constatare, vasti roghi sono divampati a macchia di leopardo in tutta la provincia di Palermo e che hanno avvolto la vegetazione di macchia mediterranea, boschi e sterpaglie attorno la città metropolitana del capoluogo siciliano.
Le fiamme che si sono sviluppate, tra l'altro, nella zona di Baida, a Monte Cuccio e a San Martino delle Scale. Altri focolai anche a Caccamo, Giardinello e Monreale, costituendo un fronte lungo diversi chilometri.
Per domare l’inferno di fuoco dei tre giorni di incendi, sono stati impegnati 4 canadair, 200 uomini, 30 automezzi e 36 squadre dei vigili del fuoco, 6 pattuglie di personale e autobotti del Corpo forestale della Regione Siciliana e 3 associazioni di volontariato della Protezione civile regionale con 5 mezzi, nonchè 4 autobotti messi a disposizione dalla città metropolitana. Le immagini che proponiamo, realizzate con perizia dall’amico Giovanni Caruso, riprendono l’operato senza sosta dei canadair ripresi nell’azione di spegnimento delle fiamme che hanno divorano ettari di macchia mediterranea.
Siamo stanchi di assistere sempre a questi incendi dolosi nel nostro territorio (e in tutto il mondo), e personalmente sono propenso alla costituzione di un tribunale speciale, oltre a quello già esistente sui crimini di guerra, per punire questi crimini “contro la natura”.
Ultima amara constatazione: anche in questo momento difficile della nostra vita, la criminalità, organizzata e non, non ha mai smesso di operare.


 20 marzo 2020

Dovendo aderire alle disposizioni decise per cercare di risolvere l'emergenza sanitaria dovuta al "Coronavirus", valide su tutto il territorio nazionale e non essendo in alcun modo in grado di definire quando queste avranno termine, si ritiene opportuno annullare le date di svolgimento degli incontri associativi e sospendere tutte le attività ad essi connessi, sia quelli ludici che formativi, impossibilitati per quest'ultimi di realizzarli in via telematica.
L’eccezionale situazione in cui ci troviamo può infatti essere sicuramente considerata una causa di forza maggiore, tale da giustificare la decisione di cui sopra.
Ciascuno di noi è parte attiva nel contrasto alla diffusione del virus adottando i corretti comportamenti mirati alla salvaguardia della nostra vita privata, della nostra famiglia, di tutta la Comunità nonchè del nostro Paese.
E' l'occasione buona per sfogliare libri e testi e, se siete appassionati di micologia, anche di approfondire gli argomenti più ostici.
Sarà nostra cura comunicare tempestivamente la data di riapertura, con un calendario aggiornato.


                                                                                            

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Si ricorda che la conoscenza dei funghi e delle piante implica uno studio approfondito nelle sedi appropriate, siano esse pubbliche Istituzioni (ASL – Ispettorati Micologici), siano esse Enti e Associazioni di provata competenza, attraverso la partecipazione attenta e non occasionale alle attività da queste organizzate, quali corsi, riunioni, osservazioni dal vivo.

NON AFFIDARSI MAI completamente ad una guida on-line o a libri di testo per il riconoscimento di una specie fungina o floristica mai raccolta prima, a meno di non avere competenze tecniche micologiche e botaniche. Guide, manuali ed articoli descrittivi hanno solo e soltanto scopo didattico.

Inoltre, le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici (scienza che riconosce l'utilità di cibarsi di determinati fiori e piante selvatiche che sono edibili, soprattutto in tempi di carestie o semplicemente per scopi salutistici) riferite a fiori, erbe e piante ove descritte, sono indicate a mero scopo informativo.

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Vuoi andare a raccogliere funghi?

Vuoi essere in regola con le leggi vigenti nella Regione Sicilia?
Partecipa ad uno dei due corsi in programma per il mese di Dicembre p. v.
- Il primo corso si svolgerà nei locali dell'Auditorium di Palazzo Panetteri a Sambuca di Sicilia (Ag) in via Panetteri n. 1, nei giorni
• Venerdì 13 Dicembre dalle ore 16.30 alle ore 19.30,
• Sabato 14 Dicembre dalle 09.00 alle 13.00 e dalle ore 16.30 alle ore 19.30
• mentre domenica 15 Dicembre verrà fatto una escursione con lezione sul campo.
Il corso sarà tenuto dai Micologi dell'Associazione.
Per informazioni ed iscrizioni contattare il Sig. Giuseppe Giambalvo tel. 339.6769423

- Il secondo corso si terrà presso i locali comunali del Centro Anziani, a Belmonte Mezzagno (Pa), via Tripoli snc nei giorni giovedì 19 e venerdì 20 Dicembre dalle ore 16.00 alle ore 21.00, mentre Domenica 22 verrà fatto una escursione con lezione sul campo.
Il corso sarà tenuto dai Micologi dell'Associazione.
Per informazioni ed iscrizioni tel. 327.9544831
Questi corsi di formazione, previsti dall’art. 2, comma 5, della legge regionale n. 3/2006, forniranno nozioni scientifiche proposte secondo un modello didattico tecnico-pratico improntato alla semplicità di esposizione e al conseguente facile apprendimento.

Il programma, uguale per entrambi i corsi, è quello previsto dalla normativa regionale.
Le materie oggetto di insegnamento sono:
1) educazione ecologica;
2) biologia dei funghi epigei;
3) morfologia dei funghi epigei;
4) specie fungine eduli e tossiche;
5) nozioni sanitarie - pronto soccorso in caso di intossicazione da funghi;
6) sistemi di raccolta, di detenzione, di trasporto e di mantenimento dei funghi;
7) legislazione regionale in materia di ricerca, raccolta e commercializzazione dei funghi epigei.
Alla conclusione dei corsi, dopo aver superato un esame, i partecipanti riceveranno un attestato valido per ottenere il rilascio del tesserino che abilita alla raccolta dei funghi spontanei epigei in tutto il territorio regionale.


05 dicembre 2019 Palermo

Il Club del Fornello di Rivalta (Piacenza) - Delegazione di Palermo e l'Associazione Micologica Micelia ONLUS sono lieti di invitarti all'incontro dal titolo "Dal bosco alla tavola" - breve chiacchierata sui funghi commestibili, che si terrà a Palermo c/o SPAZIO 103, Via Principe di Belmonte 103 (1° piano) alle ore 18.00 di Giovedì 5 Dicembre c. a..
E' necessaria la prenotazione ai seguenti numeri:

Mimma Leone 328 2304405 - Gabriella La Rosa 366 7205546 – Giulia Tortorici Fecarotta 366 4580579



12 ottobre 2019                                         

Castelbuono - Piano Sempria e Rifugio Crispi (1260 mt.).

La giornata di sabato 12 ottobre è stata dedicata alla ricerca di castagne, pregiato prodotto dei nostri boschi.

Le numerose adesioni dei soci della nostra Associazione non hanno scoraggiato gli organizzatori, i quali, dopo aver individuato un’area non privata, hanno elargito numerosi consigli: per esempio che i frutti maturi si trovano già a terra e che quindi non è necessario staccare i ricci dalle piante.

Anche i funghi ritrovati rispecchiano una stagione autunnale anomala. Si è notata una crescita contemporanea di cantarelli, porcini, russule, lardaioli, leccini, amanite (soprattutto A. rubescens in tutte le sue varietà, A. citrina, A. phalloides, A. pantherina), igrocibi, igrofori, chiodini, liofilli, lattari, lingua di bue e tanti altri esemplari.

Ma questa esplosione di miceti è stato il divertimento dei ragazzi e ragazze presenti e di tutti coloro che si sono cimentati con la fotografia sia macro che naturalistica, anche se poi il bottino complessivo (castagne e funghi eduli) è stato piuttosto scarso.

Naturalmente un lauto pranzo è stato la degna conclusione di una giornata dedicata alla natura, dove i colori dell’autunno e gli odori fortissimi di bosco, di legno, di muschio, di corteccia sono emozioni che difficilmente si potranno facilmente dimenticare.


30-31 agosto - 01 settembre 2019

Gambarie d'Aspromonte (RC) 

Anche quest'anno la nostra Associazione ha effettuato un soggiorno in una località montana molto ambita dagli amanti dei funghi e della natura in genere.

La scelta è ricaduta su Gambarie d’Aspromonte in quanto facilmente raggiungibile in auto in meno da 30/40 minuti dalla costa, sia da Reggio Calabria città che dalla zona Tirrenica della provincia (per es. Scilla).

Altri validi motivi di questa opzione, sono stati la buona e genuina cucina, i boschi rigogliosi (un misto di stupore e bellezza) e la fuga dal caldo afoso delle basse quote.

Sorge a 1.300 metri di altitudine su un pianoro, mentre la vetta più alta del comprensorio, Montalto, arriva a 1.956 metri di altitudine s. l. m.

Visto il periodo e la breve permanenza, pochissimi sono stati i funghi ritrovati, ma la compagnia piacevole, i luoghi incantati e la gentilezza dell'albergatore hanno pienamente ripagato tutti i partecipanti dal mancato bottino.

Sicuramente questa meta sarà in futuro sempre più gettonata.